Da tutti conosciuta come la chiesa della Madonnina, venne edificata sul luogo di una precedente edicola nel febbraio del 1866, grazie alle offerte di alcuni cittadini di Ancona e di Cassiano, com’è scritto su un’epigrafe in pietra posta all’interno della chiesetta (in corrispondenza del catino absidale). Un’altra epigrafe ricorda che nel 1881 Isabella Marotti, appartenente ad una delle famiglie più facoltose di Montemarciano, fece una donazione che servì per accrescere il decoro del piccolo edificio di culto: vennero infatti inseriti degli stucchi con elementi floreali e vegetali (sulle lesene dell’arco a sesto acuto che si apre all’altezza del catino absidale), oltre ad un affresco sul soffitto, sempre con decorazioni floreali e racemi.
Per costruire la chiesa, si utilizzò molto probabilmente materiale lapideo proveniente dai resti della distrutta chiesa di S. Rocco, posta in un’area compresa tra la chiesa cimiteriale di S. Pietro vecchio e quella del SS. Sacramento.
L’antica contrada in cui sorge la chiesa della Madonnina, a sud-ovest del centro abitato vero e proprio, comprende oggi le due vie Fonte Bella e Selvettina, sul bivio tra le strade che conducono rispettivamente a Cassiano e agli Alberici; il toponimo “Selvettina” era già in uso nel periodo malatestiano, quando è documentata la presenza di una «fonte de la Selvetina», tuttora esistente, che verrà in seguito denominata “Fonte Bella”, per via del restauro ottocentesco che ne ripristinò l’uso e l’apprezzabile aspetto.
Di proprietà di privati sin dalla sua fondazione, la chiesetta è stata recentemente restaurata nelle sue parti esterne e restituita alle sue originarie cromie; l’interno è ad aula unica e al momento in completa ristrutturazione, pertanto è privo di tutti gli elementi di decoro. Sopra l’altare maggiore era posto in origine il quadro con l’effigie della Beata Vergine della Speranza, o Madonnina, a cui i montemarcianesi erano molto devoti. Nata come chiesa privata, lo è tuttora e al momento non è visitabile, anche per via dei lavori di restauro in corso; viene aperta in occasione di alcune celebrazioni e ricorrenze particolari, durante le quali vengono suonate le due campane che la chiesa ancora conserva.