Il notaio e patriota risorgimentale, deputato all’Assemblea Costituente nel 1849, nacque a Montemarciano il 28 gennaio 1804 e, prima di trasferirsi a Roma in età ormai avanzata, risiedeva in via Falcinelli, al civico 26, dove ancora oggi si vedono le iniziali “PS” inserite nella lunetta del portone esterno (si ricorda che suo padre si chiamava anche lui Pacifico). Studiò diritto a Bologna, entrando a far parte in quegli anni di una società segreta studentesca, denominata “La Speranza”; partecipò ai moti d’indipendenza del 1831 e del ’49, venendo per questo confinato a Parigi fino al 1860, quando fece ritorno nelle Marche.
Negli anni dei violenti scontri che portarono alla creazione del Governo Provvisorio di Bologna, il Sabbatini divenne ufficiale al servizio dell’esercito di rivoltosi guidato dal patriota faentino Giuseppe Sercognani (ex colonnello del Regno napoleonico). Dopo il fallito tentativo di insurrezione e la dispersione della colonna Sercognani, Pacifico si imbarcò per Corfù in esilio volontario, dove rimase fino al ’46, quando tornò nelle Marche a seguito dell’amnistia concessa ai ribelli sotto papa Pio IX.
Con la proclamazione della Repubblica Romana (29/03/1849) guidata da Mazzini, Armellini e Saffi, il Sabbatini venne nominato deputato della neonata Costituente romana (rappresentante della provincia di Ancona) ed entrò anche a far parte della Guardia Nazionale di Ancona come capitano.
Dopo anni di ripetute repressioni ad opera degli austriaci e del governo pontificio, nel 1859 ripresero i moti risorgimentali nell’Italia centrale che coinvolsero, seppure di riflesso, anche Montemarciano. Nel 1861 venivano eletti (in base alla legge Sarda del 1859) due consiglieri provinciali, considerando coloro i quali si erano distinti per la loro strenua azione di lotta in favore della costituzione dello Stato unitario: uno dei due consiglieri era Pacifico Sabbatini.
Trasferitosi definitivamente a Roma nel 1874, dove viveva il figlio Giulio, avvocato, morì qui nel 1882. Montemarciano mantiene vivo il suo ricordo grazie alla targa commemorativa fatta apporre sull’edificio a loggiato al termine di via Falcinelli il 2/06/2011, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Italia unita, che Pacifico Sabbatini aveva contribuito a realizzare.