La torre dell’acquedotto comunale, affacciata su via S. Pietro, venne edificata tra il 1897 e il ’98 per iniziativa dell’ingegnere Giovambattista Marotti e su progetto originale, datato al 28 gennaio 1898, di tale Matteucci; è perfettamente in linea con il gusto neo medievale dei tempi e si inserisce in un vasto programma di riqualificazione urbana avviato in quegli anni dall’ingegnere montemarcianese, che promosse la costruzione di varie opere pubbliche in paese – come la scuola elementare (1883), l’asilo infantile (1890), il teatro (1887), il nuovo convento degli Alberici (1892), il completamento della facciata della collegiata (1900), gli affreschi sotto i portici dell’ex palazzo delle carceri (1897) – e, dal 1901, assicurò l’acqua potabile in paese.
Dal Conto Consuntivo relativo all’anno 1900, conservato nell’Archivio Storico del Comune, risulta che in quell’anno l’acquedotto aveva 33 utenti privati (si ricorda che la popolazione montemarcianese raggiungeva i 4.900 abitanti nel 1901), che pagarono in totale £ 1.200 per il consumo dell’acqua. Lo stesso Marotti se ne serviva ampiamente, come testimoniato dalle 200 lire da lui pagate per il consumo dell’acqua nei mesi estivi, di ben sei volte superiore a quello degli altri utenti nel corso di un anno intero.
La torre, con struttura portante in laterizio, si sviluppa su tre piani delimitati da marcapiani, ha pianta regolare a otto lati, 4 finestre monofore a sesto acuto e merlatura a coda di rondine. Di particolare pregio è anche il portone d’ingresso, in legno con elementi decorativi in ferro; sopra lo stesso, è presente la targa commemorativa con la data 1898, mentre sul lato della torre rivolto verso l’area verde adiacente – e ben visibile per chi si trovi ad arrivare in paese dalla panoramica via Croce Buzzo – si vede ancora l’indicatore di livello del serbatoio, in ferro.
Durante la fine della seconda guerra mondiale, venne fatta saltare in aria la parte superiore della torre dall’esercito tedesco in ritirata, che intendeva in quel modo ostruire la strada in direzione di Ostra. Nell’area verde su cui insiste la torre dell’acquedotto era stata in un primo momento prevista la collocazione del Monumento ai caduti di Montemarciano durante la prima guerra mondiale, poi posto nel 1925 nella più centrale piazza Aldo Moro, dove si trova tuttora.