Unico nel suo genere, l’ edificio scolastico dedicato all’insigne scrittore ligure Edmondo De Amicis risale ai primi del Novecento – ultimato all’inizio del 1913 e inaugurato a maggio dello stesso anno – e viene costruito secondo il gusto liberty dell’epoca. Apprezzabili, in questo senso, sono soprattutto il parapetto centrale in pietra, con motivi floreali stilizzati, i corrimani della doppia scalinata, che terminano con delle eleganti volute, e i fregi architettonici classicheggianti. Attualmente la struttura ospita l’Istituto Comprensivo del paese, con classi elementari e medie; nei locali del piano seminterrato sono state ricavate una piccola palestra scolastica e la sala prove ad uso della locale banda musicale “Gastone Greganti”, fondata nel 1846.
Nel 1905, il Comune inizia a ragionare concretamente sull’improrogabile necessità di dotarsi di un nuovo plesso scolastico per l’istruzione elementare; poco dopo, nel 1908, il Consiglio Comunale stabilisce di erigerlo nell’area abitualmente riservata al mercato del bestiame. Finalmente a novembre del 1909 arrivano i finanziamenti dalla Cassa depositi e prestiti e si può mettere mano al progetto, affidato all’ingegnere, oltre che politico, Guido Albertelli di Parma (l’incarico per l’esecuzione dei lavori viene dato alla ditta locale Ignazio Bucari). Dietro le nuove scuole elementari, viene creato anche il campo sportivo – detto Campo Boario o Campo della fiera – per la preparazione atletica dei giovanissimi studenti.
Una volta terminati i lavori (maggio 1913), si decide di inaugurare l’edificio con grandi festeggiamenti pubblici che durano tutta la giornata, in concomitanza con la tradizionale festa degli alberi, istituita nel 1903. Dopo le celebrazioni e i discorsi ufficiali della mattina, la cittadinanza ha potuto assistere nel pomeriggio anche ad una corsa ciclistica, organizzata per l’occasione, e partecipare ad una tombolata a sostegno del patronato scolastico, per poi spostarsi tutti al Teatro Alfieri, dove in serata viene messo in scena uno spettacolo drammatico.
Ancora una volta, il merito di quest’operazione dal grande valore civile e culturale è da attribuire a Giovanni Battista Marotti (1834-1908) – che già nel 1890 aveva promosso la costruzione dell’asilo infantile, a pochi metri di distanza dalla scuola elementare E. De Amicis e che, dopo la sua morte, aveva lasciato al Comune una sovvenzione di cinquantamila lire per l’istruzione scolastica nel paese – e alla sua amministrazione, poiché avevano provveduto per tempo (già nel 1902) a garantire anche il servizio di mensa scolastica per gli alunni più poveri di Montemarciano, oltre alla fornitura di indumenti per gli studenti indigenti delle frazioni. Il menù scolastico prevede in quegli anni la distribuzione gratuita (garantita fino al mese di aprile) di 190 grammi di pane, di un «modesto companatico di 20 grammi di salato» per i primi tre giorni della settimana e di formaggio nei rimanenti due giorni di giovedì e venerdì; si prende in considerazione anche la possibilità di servire la minestra.
Questa è in linea di massima la situazione scolastica del piccolo Comune marchigiano che, nel quadro di generale arretratezza che caratterizza l’Italia di inizio XX secolo, ha cercato come meglio ha potuto di favorire l’alfabetizzazione e di offrire qualche possibilità di riscatto in più ai giovanissimi studenti che ancora dipendevano fortemente dal lavoro nei campi, a fianco dei loro padri e familiari.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale, la nuova scuola elementare viene momentaneamente convertita in ospedale militare di riserva per Ancona, con una capacità di ben 200 posti letto, funzione che mantiene dal 1916 al 1918.